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                               Le metodiche sono fondamentalmente
                                due: la fusione dell'osso trapezio con il primo
                                metacarpo (artrodesi) o la rimozione del trapezio
                                e la sua sostituzione con materiale biologico
                                o con un'endoprotesi (artroplastica). 
                                 
                                Lo scopo dell'intervento chirurgico è quello
                                di togliere il dolore, cosa che si raggiunge con
                                entrambe le metodiche, di diverso e che con l'artrodesi
                                si migliora la forza di presa e si riduce la mobilità
                                del pollice mentre con l'artroplastica si migliora
                                la mobilità e si riduce la forza di presa. 
                                 
                                La scelta dell'intervento da eseguire va fatta
                                caso per caso, in base alla gravità del
                                quadro clinico, all'estensione dell'artrosi e
                                alle esigenze funzionali del paziente, e dovrà
                                essere discussa in ogni dettaglio tra l'ammalato
                                ed il chirurgo.  
                                Come linea direttiva sommaria diciamo che l'artrodesi
                                viene riservata ai pazienti più giovani
                                con l'esigenza di mantenere una buona forza, e
                                dove le articolazioni vicine alla TM sono sane.
                                 
                                La resezione dell'osso trapezio con l'introduzione
                                di un'endoprotesi o la ricostruzione biologica
                                dell'asse del primo raggio, si sceglie nei pazienti
                                in età più avanzata o che hanno
                                un'artrosi più estesa. Questo secondo intervento
                                permette una migliore mobilità mentre la
                                forza di presa risulta ridotta. 
                                 
                                L'operazione viene eseguita in anestesia regionale
                                (anestesia del plesso ascellare) oppure in narcosi.
                                Dopo l'operazione viene applicata una stecca gessata
                                per il pollice, polso ed avambraccio. Passati
                                12 giorni si tolgono i punti e si rimette un gesso
                                per ulteriori 3 settimane. Passate almeno cinque
                                settimane dall'intervento si inizia la mobilizzazione.
                                Per due settimane il paziente farà dei
                                movimenti attivi senza usare la forza e continuerà
                                a portare un tutore nel periodo di riposo notturno.
                                Passate le otto settimane se necessario s'inizierà
                                con esercizi d'ergoterapia. 
                                 
                                La radiografia sottostante ci mostra un'endoprotesi
                                in materiale sintetico in loco, mentre la fotografia
                                intraoperativa ci mostra una endoprotesi biologica
                                fatta con un tendine. 
                                 
                                 
                                 
                                 
                                 
                               
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